Vietato Ballare/ Interdit de Danser, andato in scena il 20 e il 21 giugno alla Galleria Toledo, è uno spettacolo poliedrico e intenso che coinvolge lo spettatore trascinandolo in un mondo onirico e surreale.
Il titolo è ispirato alle regole condominiali della sede torinese del collettivo Kulturscio’k dove all’ingresso c’era scritto “vietato ballare”; questo paradosso ha spinto Alessia Siniscalchi a intraprendere un percorso artistico attraverso le grandi utopie della vita: l’amore, la giustizia, la libertà, il tentativo di essere se stessi.
Lo spettacolo inizia con una performance nel foyer, una festa intima cui il pubblico è invitato a partecipare e a osservare i giochi di sguardi e le dinamiche che si instaurano tra i personaggi, creature magiche ed enigmatiche. Sulla scena, 6 personaggi e i loro alter ego raccontano la storia di una donna accusata ingiustamente di furto, e del suo tentativo di affermare la propria innocenza dinanzi a testimoni ambigui che fanno di tutto per impedire la realizzazione del suo sogno: un sogno d’amore e di sesso. In realtà la storia di questa giovane donna è solo il pretesto per raccontare la storia di ognuno dei personaggi, il loro personalissimo tentativo di realizzare un ideale, di esprimersi attraverso il corpo e la voce, usando la danza e il canto come ultimo strumento per raggiungere la libertà. I personaggi sembrano così pervenire a quel punto in cui i sogni sembrano possibili, prima di schiantarsi al suolo per sempre, ed è proprio questo crollo fisico e metaforico, questo viaggio attraverso la paura a restituire infine a ognuno la verità.
La scena finale ci mostra corpi nudi e la loro unione, non è solo l’incontro sessuale tra due personaggi ma l’incontro di ognuno dei personaggi con l’alter ego odiato, insultato, picchiato fino a poco prima. Questo viaggio corale, che a tratti ricorda nelle dinamiche la favola di Cenerentola, è un percorso di elevata intensità scenica, in cui ogni cosa, le coreografie, il movimento dei corpi, la scelta dei costumi di scena, la musica, i colori, concorrono a dipingere un quadro di cui ognuno di noi fa necessariamente parte.